BOFFALORA S/T: STRISCIONI “PADANI”

Curzio Trezzani

Abbiamo letto sul settimanale “L’altomilanese Liberastampa” del 27 novembre 2015 ( lo abbiamo comperato in edicola e non solo scroccato al bar  ), un articolo a pag.13 sulle reazioni del sindaco leghista di Boffalora Ticino, Curzio Trezzani (nella foto) .

Si parla di rimozione degli striscioni “No variante” su proprietà privata, da parte dei vigili e di minacce di sanzioni da parte del sindaco per espressioni di protesta, che, a suo dire  “vanno contro le regole“. (link)

A quali regole si riferisce signor Sindaco?

Lei è stato eletto dalla maggioranza dei boffaloresi che le hanno dato fiducia, quindi può benissimo decidere di aderire a tutte le varianti che crede.

La sua reazione scomposta, fatta di rimozioni e minacce ci lascia davvero basiti.

Avrebbe rimosso e minacciato ugualmente , se gli striscioni, fossero stati pro variante?

E’ chiaro che quello che da fastidio è il dissenso e la paura che la protesta per le scelte operate si diffonda ancora di più.

Nell’attesa remota che venga istituito lo stato Padano, le vogliamo ricordare che attualmente in Italia,  la Costituzione garantisce (ancora) il diritto dei cittadini a manifestare.

E’ di tutta evidenza come gli striscioni  “NO VARIANTE”  esprimono un contenuto di critica e di cronaca volto a rendere noto le nefaste conseguenze sul territorio di una nuova ed impattante arteria viabilistica.

I cittadini , che sicuramente avrà coccolato in campagna elettorale, intendevano esercitare proprio il loro  diritto di critica e di cronaca costituente un altro dei cardini dello Stato di Diritto e della Democrazia che dovrebbero costituire pietre miliari dell’Ordinamento Giudirico Italiano.

Ed infatti l’articolo 21 della Costituzione, al primo comma, recita:

<< Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. >>

Ne prenda buona nota per il futuro.

Lo staff di Malagenta.it

Note: (link)