CASOREZZO: LA VECCHIA DISCARICA, UNA BOMBA ECOLOGICA?

NELL’ARTICOLO DEL 28 aprile 2017 (link) vi avevamo raccontato della futura NUOVA discarica, ora vi racconteremo di come stanno le cose con la VECCHIA, che lungi dall’entrare definitivamente nel baule dei ricordi, popola gli incubi degli amministratori e dei cittadini di Casorezzo.

La Vecchia discarica, come si sa, doveva ospitare in origine solo rifiuti inerti, infatti ha il fondo costituito da uno strato di ciotolato permeabile.

Cosa sono i rifiuti inerti? 

I rifiuti inerti sono gli scarti e le risulte di materiali da costruzione o materiali derivanti da demolizioni, costruzioni e scavi, anche materiali come vetro e ceramica rientrano in questa categoria.

I rifiuti inerti hanno un impatto ambientale basso e per questo vengono stoccati in discariche specifiche, a differenza dei rifiuti solidi urbani (RSU) o dei rifiuti speciali.

Peccato che in Italia le normative relative ai rifiuti, partono in un modo e poi finiscono quasi sempre in un altro!

E così la discarica nata per gli inerti, con il tempo viene autorizzata ad ospitare decine di diversi codici C.E.R. ( Classificazione Europea Rifiuti)

E non è un caso isolato.

Se andate a dare un’occhiata al SILVIA che non è un trans, ma bensì il Sistema Informativo Lombardo per la Valutazione di Impatto Ambientale, scoprirete che nell’area dedicata alle procedure – VIA (Valutazione Impatto Ambientale)  Regionale elenco studi per categoria di opera  Discariche Inerti, ci trovate dentro anche progetti per stoccaggio di rifiuti speciali non pericolosi (link)

Per essere tranquilli però, le discariche che non ospitano solo inerti dovrebbero avere sul fondo un bel telo plastico, bello spesso, per il contenimento del percolato.

Peccato che la vecchia discarica di Casorezzo questo telo di contenimento non ce l’ha!

Cosa è finito dentro la vecchia discarica di Casorezzo?

Nessuno lo sa con certezza, per saperlo bisognerebbe fare delle analisi.

Sentiti alcuni cittadini di Casorezzo, presenti alla serata del 26 aprile 2017, sono emersi timori concreti.

Primo, sembra che l’università scelta dagli enti per le analisi dei rifiuti , non sia proprio indicata per competenza.

Secondo, sembra che si vogliano seguire metodiche non propriamente corrette.

Pare, che si voglia prelevare campioni di materiale, andando ad una profondità di solo qualche metro e non fino in fondo alla discarica, dove appunto si troverebbe il percolato o almeno quello che rimane, visto che il restante potrebbe essere già in viaggio verso la falda.

Insomma il timore è che qualcuno vuole fare il furbo, e te credo!

Immaginate se le analisi portassero alla luce,  che esiste un concreto pericolo di inquinamento della falda !!

Le conseguenze sarebbero:

Uno– Bonificare tutta la discarica con costi elevatissimi.

Due– Possibile procedimento di infrazione contro la Solter

Tre– Figura da cioccolatai degli amministratori pubblici che hanno dato i permessi per mettere altri rifiuti oltre agli inerti, ed ora si trovano con una bomba chimica sotto il sedere!

Quattro: Addio NUOVA discarica!

Possibile crollo del mercato immobiliare a Casorezzo?

Lo staff di Malagenta.it